24/08/20

Taglio dei parlamentari: gravi rischi per la democrazia, ma risparmiamo il costo di un caffé all'anno

Segnalo l'articolo linkato dal titolo "Votare No al referendum" (https://rep.repubblica.it/pwa/editoriale/2020/08/19/news/referendum_taglio_dei_parlamentari_20_21_settembre_2020_perche_votare_no_al_referendum-265009284/ ), scritto dal direttore di Repubblica, che contiene le motivazioni di questo quotidiano contro la riforma costituzionale del taglio lineare dei parlamentari. 

 
 

A mio modo di vedere, la riforma costituzionale, per la quale voteremo a fine settembre, prende le mosse da presupposti banali, e cioè che a) risparmiare tagliando i costi della politica è sempre cosa buona; b) che è sempre vera l'equazione "meno parlamentari" = "meno problemi per l'Italia". 
 
In realtà, non necessariamente la riforma porterà per noi cittadini dei benefici, anche in termini democratici, perché, oltre al taglio lineare, non prevede aggiustamenti al bilanciamento dei poteri (ad esempio per l'elezione del Presidente della Repubblica i rappresentanti delle Regioni avranno una maggiore forza decisionale); ma soprattutto un eventuale combinato disposto con una futura legge elettorale di stampo maggioritario potrebbe portare al potere maggioranze fortissime che possano cambiare molto facilmente la Costituzione, anche in senso "orbaniano".
I benefici quali saranno? Come si è detto, il risparmio del costo di un caffè all'anno a persona. L'idea invece che meno parlamentari lavorino meglio e in maniera più spedita, perché appunto pochi, non è dimostrabile e non è detto sia sempre auspicabile fare le leggi velocemente.
 
Dunque, ne vale davvero la pena? Non sarebbe stato meglio promulgare una legge ordinaria, o addirittura un semplice regolamento di Camera o Senato, che mettesse un tetto alle indennità e ai benefici dei parlamentari? Questo sì che ci avrebbe fatto risparmiare, mantenendo pluralismo e distribuzione di poteri.