06/05/20

"Contro l'ideologia del merito"



Finalmente un libro (in foto) che non le manda a dire anche sulla questione della "ideologia del merito" a scuola; questa, è evidente, sta cambiando continuamente (ma un po' si resiste) in senso neo-liberista, quindi autoritario:




diffusione del linguaggio aziendalista (crediti e debiti formativi, capitale umano ecc.) che modifica la realtà imponendone un'altra visione;

autonomia scolastica non piena, che è divenuta essenzialmente competizione tra istituti, accanto a una forte centralizzazione burocratica;
visione utilitaristica delle conoscenze (studiare solo per trovare un lavoro) e forte pressione per la didattica delle competenze (ma chi l'ha mai capito cosa sono diavolo sono queste competenze?);

infine, ma cosa non meno rilevante, imposizione di test standardizzati (INVALSI), apparentemente neutrali ma fortemente ideologizzati, che, scollegati da ogni processo di insegnamento, mortificano l'azione educativa, la professionalità dei docenti (insegnanti come passacarte) e certificano e promuovono le differenze tra gli allievi;

queste sono alcune tra le questioni aperte e legate all'introduzione del "merito" a scuola; la parola però non è stata ancora ben definita ("in cosa consiste il merito? chi ne stabilisce i contenuti? chi è titolato a riconoscerlo e a distribuire le ricompense?"), anzi la vaghezza è il suo punto di forza, perché un concetto incerto può plasmarsi con successo in qualsiasi contesto.

 Che dire colleghi prof, questo è un libro formativo, pregnante e importante: leggiamolo!