01/09/19

Cosa ho capito di questa crisi di metà estate '19


Leggendo un poco i virgolettati nei quotidiani, mi sono fatto un'idea su questa crisi politica di mezza (e pazza) estate.  

In poche parole, Salvini, gasato dalle recenti performance elettorali europee, dai sondaggi al 40% e dal suo protagonismo nelle feste in spiaggia coi drink e i selfie, decide improvvisamente di non dare più fiducia al governo Conte (ma, come sappiamo, senza far abbandonare alcuna poltrona ai suoi). 

La sua idea è di andare subito alle elezioni, avendo anche ottenuto privatamente garanzie in tal senso da Zingaretti. Quest'ultimo era interessato a tornare eventualmente al voto, per ridurre la componente renziana nei gruppi parlamentari del PD (un'idea questa a mio parere non saggia).  

Ma all'improvviso succede l'imprevedibile: sia Grillo sia Renzi, indipendentemente l'uno dall'altro, sostengono con forza di provare a formare un governo bis, con lo stesso Conte, ma appoggiato da una maggioranza differente. Grillo ha questo slancio probabilmente per non far morire il movimento sua creatura dopo le nuove elezioni. Renzi invece, da sempre contro il dialogo con i grillini, capovolge le sue idee perché ha bisogno, non di elezioni, ma di tempo per riorganizzare i suoi all'interno del partito o addirittura fondarne uno nuovo.  

Dopo questi movimenti, il primo sconfitto è al momento Salvini, che appare in TV e sui social network come un pugile suonato all'angolo. Il secondo sconfitto è invece Di Maio. Questi, nonostante si sia fortemente compromesso con la Lega, vorrebbe rimanere vicepremier nel nuovo governo. Per perseguire questo scopo da un lato rinfaccia di continuo ai suoi nuovi interlocutori che la Lega gli ha proposto la premiership per un eventuale governo della rinnovata alleanza M5S-Lega; dall'altro lato insiste perché il premier Conte, ora bis, sia considerato dal PD super partes e non in quota 5 stelle, e che quindi ai grillini, a lui in particolare, spetta il ruolo di vice. 

Cosa succederà ora? Vedo un Partito democratico che si sta comportando molto seriamente e, negli ultimi giorni, in maniera disciplinata. Il segretario Zingaretti, che nel frattempo ha deciso di provare a creare una nuova maggioranza PD - M5S, sta dimostrando una pazienza sovrumana e un grande senso delle istituzioni, nonostante le continue provocazioni di Di Maio e di altri (pochi per fortuna) grillini. 
Conte invece sta gradualmente occupando il posto di leader, finora trattenuto da Di Maio, con una autorevolezza nel M5S crescente: si nota come oramai il professor Conte tratti Di Maio come una sorta di studentello fuori corso, un po' asino insomma, ma da tollerare.  

Giallorosso potrebbe essere il colore del nuovo governo, e non più solo quello della Roma

Visti gli sforzi in particolare di Zingaretti e Conte, credo che il governo M5S - PD si farà; ma questi novelli alleati dovranno governare bene, stare davvero dalla parte del popolo per la giustizia sociale e non rinnegare i loro valori alle volte comuni (anche se troppe volte li hanno traditi in passato, e forse il PD più dei 5 stelle) se non vorranno vedere il ritorno baldanzoso del pugile Salvini, ora suonatissimo, e dei suoi scagnozzi sovranisti.