Qualche giorno fa ho partecipato in libreria alla presentazione pubblica di Cosmo-nauti viaggi obliqui tra luna, terra e autismo,
un libriccino che raccoglie brevi storie di quotidianità di una ragazza
e un ragazzo con sindrome dello spettro autistico, scritto dalle
rispettive madri.
Come scrive il prof. Cottini, "l'autismo è un
disturbo organico che ... determina un'alterazione nello sviluppo del
cervello che si esprime ... in un corso anomalo dello sviluppo cognitivo
e, di conseguenza, in un'anomala
organizzazione del comportamento".
In poche parole, una persona affetta
da autismo è un soggetto "mal equipaggiato per sopravvivere a questo
mondo, come un extraterrestre che si sia perso senza un manuale per
sapere come orientarsi”, come ha qualche anno fa affermato Jim Sinclair,
un autore con autismo e ad alta funzionalità.
Le madri che hanno
scritto "Cosmo-nauti" vorrebbero contribuire a far conoscere l'autismo e
a diminuire le distanze tra noi, persone "normali", e i soggetti che ne
sono affetti.
Se un giorno un comportamento strano di un loro
figlio strapperà "a qualcuno un sorriso, invece che un moto di pietà,
repulsione o paura"; oppure se qualcuno darà "una mano ad una madre che
si trova al supermercato con il suo figliolo in preda ad una crisi",
forse l'obiettivo del libro sarà raggiunto.