05/03/19

Primarie del PD: entusiasmo o sfiducia?




C'è un certo entusiasmo per Zingaretti e per le primarie del Partito Democratico. Ciò anche indica che esiste in Italia, per fortuna, la richiesta sociale di un grande partito che riesca ad arginare la dilagante xenofobia leghista.
Questo entusiasmo, che blandamente forse ho provato anch'io (ma solo per qualche minuto, eh!), non può farci però dimenticare cos'è stato e cosa ha fatto il PD fino a non molti mesi fa.




Riporto quattro elementi di riflessione a tal proposito:

a) Il PD col precedente governo ha attaccato i pilastri politici della sinistra (e del vivere civile): Scuola, Lavoro e Costituzione. C'è stata un'autocritica per quello che hanno combinato, ad esempio su Buona Scuola, abrogazione dell'art. 18 e tentativo di riforma costituzionale? Non credo. Hanno cambiato idea su queste cruciali questioni? Notizia non pervenuta.

b) Non ci sono dubbi che la politica dei porti chiusi, e del Paese chiuso, di Salvini sia di fatto la continuazione delle politiche del "democratico" Minniti, se pur esasperate ed estremizzate dall'operato leghista.

c) la Lega oggi è al Governo grazie soprattutto ad una parte maggioritaria del PD che ha pervicacemente evitato qualsiasi accordo di governo col Movimento 5 Stelle che potesse emarginare dal potere i leghisti.
La Lega ha così avuto gioco facile ad alimentare populisticamente l'odio contro l'altro e nel contempo a vedere aumentare il proprio consenso elettorale che, secondo recenti sondaggi, oggi supera il 35 %. Il PD ha dunque grandi responsabilità per questo imbarbarimento del Paese.

d) alcune tra le poche cose buone e tendenti a sinistra fatte dall'attuale Governo, ad es. il Decreto dignità e il Reddito di cittadinanza, sono state criticate da importanti esponenti del PD sempre da destra; là dove invece occorreva intervenire in maniera costruttiva, da un lato per sostenere i cittadini più poveri e, dall'altro lato, tatticamente, per far emergere le contraddizioni tra leghisti e M5S.

 Mi scuso per questo mio pippone e ringrazio chi ha avuto la pazienza di leggerlo; concludo subito scrivendo che non ho ancora fiducia nel Partito Democratico, anche se appare parzialmente de-renzizzato e con una brava persona (se pur "Sì Tav"), Zingaretti, al suo comando.